mercoledì 15 novembre 2006

Sharjah e Abu Dhabi

Lasciato (volentieri) l'albergo ho incontrato un vecchio cliente (شم ساشةسه) con cui piu' che altro abbiamo (ha) parlato a lungo dell'Islam (هسمشة) e di quanto questa cosa faccia sentire meglio e completamente diversi, specie dopo le preghiere con la fronte al tappeto (secondo me, senza scherzi, centra qualcosa il sangue al cervello...). Preso un taxi condotto da un Afghano mi sono rifugiato dal caldo in un ristorante cinese (stranamente col cameriere -forse- iraniano). Poi ho visitato un cliente nei pressi, dopodiche' ho intrapreso il viaggio verso Ovest di circa tre ore su due minibus fino ad Abu Dhabi, il piu' ricco degli Emirati (per via del petrolio, qui abbondante). Per "stare al passo" ho scelto un bell' albergo da ben 130 Euro (non se ne trovano di piu' economici...) e ho fatto due chiacchiere con un simpatico cliente della zona, Ibrahim.
In albergo, per rifarmi dalla stanchezza del viaggio, e del conto salato, ho fatto un lungo bagno caldo che mi ha decisamente ristorato.
La cena, verso mezzanotte, l'ho fatta al Southern Fried Chicken (SFR), la risposta araba al Kentucky Fried Chicken (KFR), che serve solo pollo Halal (la macellazione e' fatta seguendo le regole del Corano). Qui mi sono deliziato con un Hamburgher di pesce abbastanza insipido, una pannocchia dal sapore sospetto e delle patatone crudiccie. La Pespi per lo meno e' servita per fare scendere il tutto al di sotto della gola...
Il quartiere in cui mi trovo e' incredibile (come probabilmente il resto della citta'): si tratta di una selva di grattacieli (o palazzoni) sgocciolanti per i condizionatori, alle cui basi, disseminate di macchine parcheggiate, e vistosamente segnalati da enormi insegne luminose, giacciono innumenrevoli ristorantini sud indiani, piccoli alimentari e squallide bottegucce di ogni genere: la sensazione che trasmette e' quella di trovare un altro posto in cui scappare per lasciarsi alle spalle questo posto desolante.
Mi conforta il fatto che la stanza che mi aspetta e' veramente accogliente e che domani mattina al risveglio mi godro' una bella vista del Golfo Persico.

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