giovedì 11 gennaio 2007

rOutine

...alla fine, anche questa volta, tornai sano e salvo. Ora felicemente dedito ad arrovelarmi nella rOutine sono in attesa di iniziare nuove missioni. In programma Febbraio 2007: Mosca e Pechino!

mercoledì 22 novembre 2006

Kuwait City 3

Stamattina altro panico!
mi sono alzato convinto di avere di nuovo perso l'aereo, ho guardato il calendario nel telefonino e mi sono tirato degli accidenti: mi diceva che oggi era gia' Giovedi' 23 e che quindi avrei bellamente perso il mio aereo delle tre del mattino!
Mi sono precipitato in strada alla ricerca dell'ufficio della mia Turkish Airlines, che sapevo essere qui nei paraggi, dopo una serie di corse a destra e a sinistra fra i palazzi circostanti (pieni di agenzie di compagnie aeree le piu' disparate) la trovo, tutto sudato mi inginocchio alla scrivania del primo personaggio che mi capita davanti, scongiurandolo a mani giunte di aiutarmi visto che sono un coglione e che ho perso l'aereo...quasi gli bacio i piedi...questi sorride e mi dice che oggi e' martedi' e che l'aereo parte stanotte...di essere puntuale!
Mi venisse un colpo!!!!! Una specie di incubo mattutino, ma vero!
Avvisato il cliente del mio ritardo, faccio check out, prendo il taxi e lo raggiungo. E' un ragazzo indiano sveglio e simpatico, chiacchieramo un po' e mi regala dei simpatici portachiavi-bussola che aveva in negozio come gadget.
Dopo vado al famoso Marina Mall, centro commerciale fiore all'occhiello di Kuwait City, con una bella baia (marina) su cui si affaciano vari ristoranti e catene alimentari: essendo il mio ultimo giorno di Golfo mi rifocillo abbondantemente in un ristorante giapponese, ai tavolini al sole.
Oggi ho la giornata completamente libera, devo solo aspettare le 3 del mattino, ora in cui parte l'aereo per Istanbul e poi l'aereo per Milano, alle 6 del mattino, che mi riportera' in Italia.
In centro, vicino all' Hyatt, ci sono una serie di negozietti e piccoli supermercati indiani, faccio gli ultimi acquisti di spezie, incensi e olii ayurvedici, scelgo solo prodotti che non si trovano in Italia dai loro colleghi indiani o cinesi.
Poi stasera cenero' al buon ristorante Koreano dentro il mio albergo il Carlton Tower, un hotel demode' in un'ottima posizione e relativamente economico (una novantina di Euro a notte): mi aspetta di nuova una cena giapponese: questa volta Sushi (che ho prenotato, fresco, da ieri sera)

Kuwait City 2

Colazione verso le 9.30, il taxi poi mi porta spedito un po' fuori da Kuwait City, dove enormi vuoti polverosi separano una casa dall'altro. In un buio ufficietto infrattato in una specie di capannone industriale incontro un Indiano che avevo gia' incontrato, nello stesso posto, 8 mesi fa, il tempo qui sembra non essere mai passato. Dopo il meeting i suoi due "sales men" indiani mi portano nel loro deposito, in uno scantinato polveroso due metri sotto terra di un quartiere popolare senza u negozio e senza un'anima viva in giro. Il posto e' senz'altro folkloristico.
Poi mi riaccompagnano in albergo, torno in camera e squilla il telefono: un cliente, sono invitato a pranzo. Un bel ristorante di cucina arabo-libanese sul mare: il pesce e' molto buono, ma con tutte le salse alla fine e' tutto molto pesante: mi servono un paio d'ore di sonno pomeridiano (micidiale), e una Pepsi per rimettermi in sesto. Alla sera altri clienti e altre Pepsi.
La cena e' di nuovo Koreana, oramai sono un cliente habitue' (il cameriere, un ragazzo del Bangladesh, mi ha preso in simpatia, e chiacchieriamo un po').
Torno in camera e mi risparmio i soliti filmacci americani in TV, guardo sul mio computer I PUGNI IN TASCA di Bellocchio, che risolleva un po' il livello culturale di questi giorni in Kuwait.
Dopo pero' vengo comunque ipnotizzato da un film dell'ispettore Callaghan, fino a tarda notte.

Kuwait City 1

waiting for data

Manama 2

waiting for data

sabato 18 novembre 2006

Manama 1

Ho perso l'aereo: mentre preparavo i bagagli per il Check Out dall'albergo mi e' balenato in mente di conrollare la data del mio volo, cosa scopro: il volo era la sera prima, alle 18.45, mentre tranquillamente gironzolavo annoiato per il Mall of the Emirates! Mi precipito in aeroporto e per fortuna trovo un volo che parte per il Bahrain da li a un'ora: ci provo, mi fanno entrare! Poco male alla fine, ho solo perso una mattinata di lavoro, ma almeno mi sono fatto una giornata al mare! un po' di abbronzatura mi e' venuta.
A Manama i tassisti sono tutti del posto, non ce ne sono di indiani al volante, e forse per questo tendono a fregare il loro cliente con tariffe fuori dalla media del Golfo. L'albergo e' lo stesso di Marzo, l'Oriental Palace. Qui ho la certezza che nulla e' cambiato (per lo meno dagli anni '70).
Una cosa che nel golfo lascia straniti i viandanti come me, e' che qui, negli alberghi, ma cosi' come anche i qualsiasi negozio (tutti, anche quelli per l'abbigliamento femminile) gli impiegati, i camerieri, il personale di servizio, i commessi... sono tutti inderogabilmente uomini. Chi come me e' abituato a vedere le cameriere, le donne delle pulizie, le commesse qui non le vedra' mai!
In albergo prendo appuntamento con Mr. Al Mannai, lo raggiungo in ufficio con il taxi (che ovviamente ricarica sul prezzo parecchio) e concludiamo gli affari davanti a un buon dolce the' nero.
La sera, riaccompagnato in albergo, gironzolo a caso fra le strette e industriose vie della vecchia Manama: trovo un ristorantino indiano con delle pretese turistiche e mi violento con un coniglio immerso in una salsa rossastra che il cameriere mi ha affabilmente consigliato: le lacrime per buttarlo giu'! La cucina indiana e' piccante, ma se vedete un povero occidentale avvisatelo, no?
Poi il coniglio, devo dire, mi faceva venire in mente quei bei gattoni che popolano indisturbati i vicoli della citta' vecchia...ma e' meglio non pensarci, e buttare giu' fra le fiamme...
Ritrovare la strada dell'albergo e' stata un'impresa non da poco, ma alla fine, verso mezzanotte, quando le strade, sempre piu' buie, si iniziavano a popolare di strani personaggi, ce l'ho fatta!

venerdì 17 novembre 2006

Dubai 5

Per celebrare la giornata libera ho "preso ferie" e sono andato al mare, in un baracchino sulla spiaggia mi sono dotato di un piccolo asciugamano e mi sono sdraiato come gli altri sulla spiaggia di Jumeirah Beach, vicino al famoso albergo a vela (l'unico albergo al mondo ad avere 7 stelle).
Sulla spiaggia molti occidentali in vacanza e indiani al riposo. Mi sembrava proprio che quella striscia di sabbia su cui ci si sdraiava fosse come una virtuale linea tangente su cui si toccano i due mondi, ma che drammaticamente non si intersecano affatto. Quando l'ombra dell'albergo ha coperto il mio retangolo di commodato d'uso ho preso e mi sono chiuso nel Mall of the Emirates, il piu' grande centro commerciale del mondo, con anche la famosa pista da sci incorporata. Esausto dello shopping mood che pervade l'ambiente, dopo mangiato (food court) ho anche qui optato per un film, World Trade Centre: il film e' un lento polpettone sugli eroi americani e i loro valori, patria e famiglia, che cerca a tutti i costi la lacrima dello spettatore, ricorrendo a tutti i cliche' disponibili sul mercato.