mercoledì 22 novembre 2006

Kuwait City 2

Colazione verso le 9.30, il taxi poi mi porta spedito un po' fuori da Kuwait City, dove enormi vuoti polverosi separano una casa dall'altro. In un buio ufficietto infrattato in una specie di capannone industriale incontro un Indiano che avevo gia' incontrato, nello stesso posto, 8 mesi fa, il tempo qui sembra non essere mai passato. Dopo il meeting i suoi due "sales men" indiani mi portano nel loro deposito, in uno scantinato polveroso due metri sotto terra di un quartiere popolare senza u negozio e senza un'anima viva in giro. Il posto e' senz'altro folkloristico.
Poi mi riaccompagnano in albergo, torno in camera e squilla il telefono: un cliente, sono invitato a pranzo. Un bel ristorante di cucina arabo-libanese sul mare: il pesce e' molto buono, ma con tutte le salse alla fine e' tutto molto pesante: mi servono un paio d'ore di sonno pomeridiano (micidiale), e una Pepsi per rimettermi in sesto. Alla sera altri clienti e altre Pepsi.
La cena e' di nuovo Koreana, oramai sono un cliente habitue' (il cameriere, un ragazzo del Bangladesh, mi ha preso in simpatia, e chiacchieriamo un po').
Torno in camera e mi risparmio i soliti filmacci americani in TV, guardo sul mio computer I PUGNI IN TASCA di Bellocchio, che risolleva un po' il livello culturale di questi giorni in Kuwait.
Dopo pero' vengo comunque ipnotizzato da un film dell'ispettore Callaghan, fino a tarda notte.

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